Spettro |
Spettro mette in dialogo un corpo con la sua immagine fotografica in due tempi diversi della sua esistenza. Dà vita a una transizione impossibile dalla bidimensionalità della foto alla tridimensionalità del soggetto fotografato, e di quest'ultimo inventa una storia. Un corpo è intrappolato nel processo di oggettivizzazione e invece vuole muoversi, da un'immagine di sé all'altra, tracciarne un potenziale percorso di senso, o ripercorrere a ritroso una memoria intrappolata su carta. In questo oscillare da carta a corpo da corpo a carta, qualcosa s'inceppa, nel tentativo utopico di ripetere meccanicamente ciò che non potrà mai ripetersi esistenzialmente (R. Barthes). C'è un bluff nel rewind di un'azione, c'è l'incapacità di ripercorrere la memoria senza travisarla, falsarla, c'è il tentativo sinistro di resuscitare l'immagine morta su carta e tradire l'evidenza di ciò che è stato. Restituire carnalità all'immagine, renderla seduttiva, indagare la sua verità, interrogarsi sul prima e sul dopo, sul senso di un simulacro. Ripetere ossessivamente gli stessi gesti come parti di un discorso asintattico. Spettro ha per me la stessa valenza di un sogno, una trappola, in cui si giocano relazioni di senso che non affiorano alla coscienza. di e con: Francesca Gironi co-ideazione e osservazione: Monica Gironi foto: Francesca Tilio luci: Sabrina Ferini produzione: diadi 2010 residenza creativa offerta da Anticorpi XL, Vetrina OFF, Festival Ammutinamenti 2010 Spettro is a photograph: a body trapped in the process of its own objectification, yet with the need to move from one image of itself to another as if to make sense of its own existence or trace some memory immortalised in these frames. However, something goes wrong in this vacillation from one image to another, in this attempt to mechanically repeat what could never be repeated existentially (R. Barthes). By attempting to relive the moment we realise that it is impossible to relive the memory without misrepresenting it; by bringing the dead image to life we betray the evidence of what has been. Giving material back to the image, making it seductive, questioning its truths, its before and after and the implications of simulacrum. The obsessive repetition of the same gestures as part of an asyntactic dialogue. Spettro is a dream, a trap where meanings are played out. by and with: Francesca Gironi creative supervision: Monica Gironi photographs: Francesca Tilio lights: Sabrina Ferini production: diadi 2010 artistic residency promoted by Anticorpi XL, Vetrina OFF, Festival Ammutinamenti 2010 ph: Francesco Marongiu |
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